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mercoledì 25 febbraio 2015

@ colleghi iul e prof Andreas

Sto effettuando un percorso a ritroso fra i post del prof Andreas, mi sono soffermata sui contenuti che trattano dello "STUPORE", è presente nel post dal titolo "Etica Hacker frammenti", si parla del bambino e della conchiglia, per intenderci. Dopo ho riletto il testo di Beneventi, lascio il titolo per quanti leggeranno senza conoscere cosa stiamo facendo noi di #linf12, "I bambini e l'ambiente" ed. Sonda; a pag. 35 c'è un paragrafo dal titolo "Contemplare con stupore" riporta la citazione di un passo di Hermann Hesse, la citazione, a sua volta, è tratta da una raccolta di scritti pubblicata con il titolo "La natura ci parla" Mondadori 1960, pp 18-19, il passo che riporto è significativamente collegato a un evento reale, condiviso con uno dei miei alunni, Giovanni, il quale mi ha condotta sulla strada dello stupore... 


Il passo del testo: "Se io contemplo con stupore del muschio, un cristallo, un fiore, ...allora in quel medesimo istante io ho dimenticato l'intero avido cieco mondo della necessità umana e invece di pensare a dare ordini, invece di acquistare o sfruttare, di combattere o di organizzare, per un istante non faccio niente altro che "stupire". 

 L'evento reale: in scienze stiamo raccogliendo una serie di immagini per classificare le piante, ogni alunno, se vuole, fotografa un albero o una pianta a cui è legato per un motivo o un altro; Giovanni ha fotografato la sua pianta e mentre lo faceva ha scoperto...



  Grazie Giovanni! lo stupore, come scrive Beneventi, non è prerogativa solo dei bambini .....

giovedì 19 febbraio 2015

In Aula al Parlamento Europeo!



Riporto il link di un contributo al nostro percorso di conoscenza intorno alle fallacie argomentative nella comunicazione politica. Il testo è visibile subito dopo il video, ma due parole non posso proprio evitare di scriverle!

Il luogo: Strasburgo, dove risiede "l'anima" dell'Europa.

L'organo amministrativo-politico: Aula Parlamento Europeo, dove si discute, ops... dove si dovrebbe discutere civilmente per poter risolvere attraverso una corretta, leale, etica deliberazione, i gravissimi problemi che la maggior parte dei paesi europei si trova ad affrontare in questo particolare momento storico.

Fallacia argomentatati definita: FALLACIA INFORMALE DI RILEVANZA, ARGUMENTUM AD HOMINEM.

In Aula, il linguaggio usato è davvero imbarazzante!. Al di là della fallacia perpetrata totalmente esplicita, ciò che mi sconvolge è rappresentato dal fatto che, personaggi di tal fatta rappresentano, ahimé...ahinoi, i modelli politici di riferimento per una gran massa di cittadini, ai quali va tutto il mio rispetto naturalmente! Tuttavia trattasi di modelli sociali rappresentanti di una democrazia ferita che gradualmente si sgretola e grida allo sfascio!

Mi chiedo: - Non sarebbe opportuno, anzi necessario per tutti, ancor di più per le figure pubbliche, un po' di decoro linguistico?-

Mi chiedo ancora : - Com'è possibile che si presti ascolto, in un luogo così significativo per i processi deliberativi che in essa si sviluppano, ad una persona che usa questo tipo di linguaggio, per giunta nei confronti di una donna?-

Mi chiedo ancora: - Come mai il Signor politico non è stato accompagnato fuori dalla porta, magari a..pedate, come avrebbe meritato perché indegno di prendere la parola  e di presiedere in quel contesto?

Mi chiedo forse troppo?



APPROFONDIMENTO SULLE FIGURE RETORICHE...ADESSO L'ANAFORA


AVVISO A CHI LEGGE...TANTO PER ESSERE CHIARI, SENZA FRAINTENDIMENTI.

L'obiettivo di questo post non è racchiuso nell'esaltazione della figura politica di Berlusconi, riporto uno stralcio del video massaggio ai media solo e unicamente perché fonte di figura retorica definita, ANAFORA, oggetto di studio per la sottoscritta. 

Domenica 16 gennaio 2011

Video messaggio di Berlusconi. L’anafora

Oggi, in serata, Berlusconi ha inviato un video messaggio ai media, in cui una figura retorica mi ha colpito tra le altre: l’anafora, la ripetizione della stessa parola o di un insieme di parole all’inizio di frasi che si susseguono.

«Non è un paese libero quello in cui quando si alza il telefono non si è sicuri della inviolabilità delle proprie conversazioni.

Non è un paese libero quello in cui alcuni magistrati conducono delle battaglie politiche usando illegittimamente i propri poteri contro chi è stato democraticamente chiamato a ricoprire cariche pubbliche.
Non è un paese libero quello in cui una casta di privilegiati può commetter ogni abuso a danno di altri cittadini senza mai, mai doverne rendere conto».
L’anafora viene generalmente impiegata per attribuire gravità liturgica alle argomentazioni, agli insegnamenti, agli avvertimenti.

FONTE: http://discorsipotenti.blogspot.it/search/label/anafora