lunedì 19 ottobre 2015
domenica 18 ottobre 2015
Contributo del professor Trinchero: prima di insegnare dobbiamo sapere come avviene l'apprendimento
SAPPIAMO DAVVERO COME FAR APPRENDERE?
Dal contributo linkato, un estratto di alcuni punti salienti inerente la lezione frontale effettuata sul modello di istruzione diretta.
Come realizzare la lezione
frontale interattiva (anche senza la presenza di tecnologie, ma se ci sono è meglio) sul modello istruzione
diretta (direct instruction, Rosenshine, Stevens, 1986; Adams, Engelmann, 1996). :
- effettuare azioni per massimizzare l’efficacia del trasferimento d’informazioni e della costruzione delle rappresentazioni mentali da parte degli alunni.
- Dichiarare prima ciò che gli alunni dovranno conoscere dopo la lezione e quali sono i criteri di successo per valutare la loro prestazione.
- Catturare l’attenzione facendo una panoramica dei contenuti, avvalendosi di organizzatori anticipati: schemi, mappe, problemi e domande stimolanti per accendere la curiosità, riferirsi alle esperienze che gli alunni compiono nel loro mondo.
- Proporre una breve lettura stimolante, piccola dimostrazione o esperimento.
- Esporre i contenuti usando la comparazione e contrasto (compare & contrast) in cui il docente mette in evidenza similarità e differenze tra due oggetti/eventi/concetti.
- Esercitare efficacemente il modelling, spiegare e fare esempi e dimostrazione (Worked examples) cioè esempi paradigmatici di problemi risolti e commentati.
- Usare il pensiero ad alta voce (thinking aloud) in cui il docente verbalizza lentamente e con chiarezza il processo logico che compie nel risolvere un problema.
- L’esposizione dei contenuti deve avere una durata limitata, per non togliere spazio alle attività successive e per non compromettere l’attenzione degli studenti (sovraccarico cognitivo Sweller)
sabato 17 ottobre 2015
FLIPPED CLASSROOM
La classe capovolta si può realizzare solo attraverso l'uso delle tecnologie digitali?
Le tecnologie se sono presenti aiutano, aiutano molto e possono fare la differenza, ma non sono determinanti per la realizzazione di percorsi didattici inclusivi, capaci di decodificare i linguaggi dei nostri alunni e di avvicinarli alla conoscenza attraverso la ricostruzione attiva di ciò che devono imparare. In mancanza di tecnologie, la classe si può capovolgere lo stesso, è possibile costruire un concreto ambiente di formazione e di educazione...è a tutto questo che sto lavorando...il senza non può rappresentare una limitazione, ma deve essere un motore, una spinta a cercare, provare, realizzare altre prospettive!
venerdì 16 ottobre 2015
FAVOLE AL TELEFONO di Gianni Rodari - "A giocare col bastone"
A scuola i bambini della classe 3^ "A" stanno animando questa favola, il video ha lo scopo di sollecitare la creatività e ispirarli nella costruzione dei giochi..buona visione a tutti !
mercoledì 14 ottobre 2015
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