domenica 10 novembre 2013

UNA VOLTA C'ERA IL DIRITTO ALLO STUDIO......

DIRITTO ALLO STUDIO



Quando sono entrata nel mondo della scuola mi è stato insegnato che per il docente l'aggiornamento e la formazione continua dovevano rappresentare un DOVERE, un dovere da coltivare costantemente per garantire una professionalità di alto livello. Mi riconoscevo in questo principio. Negli anni, il dovere si è trasformato in DIRITTO-DOVERE,  mi sono riconosciuta ancora di più in questo principio, evoluto nel paradigma del diritto. Attualmente, si fa un gran parlare di questo tema, ahimè, solo un gran parlare, come spesso avviene in questa strana Italia, in cui si è pronti a riconoscere la significatività di determinate problematiche, ma, poi, nel pratico, si riesce a fare ben poco. Ebbene, così avviene anche nel mondo della scuola: si è concordi nel riconoscere l'importanza dell'aggiornamento come attività che racchiude in sé l'impianto strategico per affrontare le sfide intellettive, sociali, educative e formative lanciate dai nostri studenti, poi, però, si trascurano totalmente tutte quelle iniziative che potrebbero sostenere il docente nell'interpretare a pieno titolo il concetto di DIRITTO-DOVERE dell'aggiornamento e della crescita professionale nell'ottica del life long learning! 
Il Diritto allo studio è contemplato come normativa, ma non lo è nella pratica, nel mio caso è stato sistematicamente negato.  

Citando  Victor Garcia Hoz "Educazione personalizzata" pag.70
..Se un professionista ha bisogno di un continuo riciclaggio o di un riadattamento richiesto dai rapidi cambiamenti della scienza e della società, chi ha più necessità di questa educazione permanente è proprio colui che professionalmente si dedica alla funzione educativa. La necessità di riadattamento in qualsiasi campo professionale è determinata dalla necessità di sostituire i prodotti che rapidamente invecchiano con altri più adeguati alle nuove necessità dell'uomo. Perciò....
Il risultato dell'educazione deve essere continuamente rielaborato. L'educazione permanente non comporta la sostituzione di uomini anziani con altri, bensì la sostituzione di idee o atteggiamenti antiquati con altri in accordo con la nuova situazione. Per concludere....
Se i maestri restano arretrati, l'educazione nascerà già vecchia, fuori dal suo tempo ....  

3 commenti:

  1. Sapessi Lisia come condivido appieno ciò che hai scritto! Purtroppo viviamo in un mondo di paradossi, la scuola a sua volta ne sforma continuamente, ma noi siamo l'esempio che i cambiamenti ci sono, dunque avanti mio Don Chisciotte :)

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  2. Ho finito proprio oggi di leggere il testo di Garcia Hoz. Ho anche scritto giusto ieri un tweet proprio su questo:serve un serio e gratuito aggiornamento per noi insegnanti...quindi più condiviso di così! Oggi ho pure partecipato ad un corso di aggiornamento per insegnanti di religione in cui ci è stato chiaramente illustrato il tema delle competenze nei vari ambiti...partendo dalla persona.La docente è stata allieva del prof. Chiosso che ha fatto la premessa all'edizione italiana di Zanniello del testo di Garcia Hoz...molto interessanti le applicazioni alla pratica di apprendimento. Appena saranno pubblicate le slide dell'intervento le diffondo. A presto!

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  3. Maestre!
    E' straordinario quello stiamo costruendo nella nostra piccola community, quanto sapere, quante idee condivise, quante problematiche reciprocamente sentite, quanta ricchezza intellettiva!
    Ma che tristezza quando mi guardo intorno! Per tanti aspetti mi sento un Don Chisciotte, da molti anni ormai, però a differenza di adesso, ho incontrato Dirigenti che mi hanno sempre sostenuta, che hanno saputo interpretare con atti concreti il bisogno di aggiornamento, di miglioramento professionale che in questo lavoro si avverte costantemente. Adesso, come dice la Flu, sgomitiamo nei paradossi...ma stavolta mi sta salendo la voglia di scrivere al Ministro!!

    Roby aspettiamo il materiale!

    A presto! :-)

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