mercoledì 23 luglio 2014
martedì 22 luglio 2014
FINE SECONDO STEP...
OGGI SI CHIUDE IL SECONDO ANNO ACCADEMICO IN IUL, E' STATA UNA FATICACCIA, MA QUANTO ABBIAMO IMPARATO! AL DI LA' DELLE GRATIFICAZIONI ISTITUZIONALI, CIO' CHE RIMANE E' L'EFFETTO DELLO STUDIO, DICEVA UNO DEI MIEI PROF ALLE SUPERIORI, - LO STUDIO E' UNA ZAPPA NASCOSTA- VERO, VERISSIMO, MA IL SOLCO CHE LASCIA TI RIMANE DENTRO E DA LI' CHE NASCERA' QUALCOSA, BASTA ASPETTARE, LA PIANTA DELLA CONOSCENZA GERMOGLIA SEMPRE, BASTA NUTRIRLA AMOREVOLMENTE!
STORIA SEMISERIA DI UN CUCCIOLO DI PICCIONE
IL CUCCIOLO E' CADUTO DAL SUO NIDO, UN CALDO E CONFORTEVOLE BUCO TRA I MILLENARI MATTONI DEL MIO PALAZZO, NON HA SPICCATO IL VOLO COME SPERAVA LA SUA MAMMA, E' PIOMBATO SOPRA UN SECONDO CORNICIONE IN BASSO PROPRIO SOTTO LA MIA FINESTRA. IL PICCOLO AMOREVOLMENTE NUTRITO E' LI' DA UNA SETTIMANA, DI VOLARE PROPRIO NON NE VUOLE SAPERE, NONOSTANTE I RIPETUTI TENTATIVI DELLA MAMMA. MI CHIEDO, NON SARA' MICA UN CASO DI DSV ? DISTURBO SPECIFICO DEL VOLO? UN CASO DI BES FRA I VOLATILI? SAREBBE LA PRIMA VOLTA PER ME!! QUASI QUASI ATTREZZO UN PDP O UN PEI!!
COSA SIA QUESTO POST NON LO SO, PERO' SE IL PICCIONE NON RIESCE A VOLARE E' UN BEL GUAIO, QUALCUNO GIA' PENSA DI FARLO FUORI, FORSE E' PER QUESTO CHE SI SPOSTA SEMPRE SOTTO LA MIA FINESTRA, CI DORME PURE!! SPERIAMO CHE PRENDA CORAGGIO! DAI PICCOLINO BUTTATI CHE LA VITA E' STRAORDINARIA!!
giovedì 17 luglio 2014
IL PROF PAOLO FERRI SU AGENDA DIGITALE
_Ai-bambini-piace-il-tablet-alla-scuola-italiana-no.
Gli studi concordano: i tablet aiutano lo studio e infatti sono adottati dalle classi del Nord europa. In Italia invece il ministero continua a fare lo struzzo
di Paolo Ferri, università Bicocca di Milano
Ai bambini molto piccoli di tutta Europa piace Internet in mobilità e piacciono ancora di più gli schermi touch: ma le scuole primarie e dell’infanzia e i nidi italiani non lo sanno e il MIUR “fa lo struzzo”.
domenica 13 luglio 2014
venerdì 4 luglio 2014
OGNI LETTURA PRODUCE SEMPRE UNA NUOVA TESTUALITA', MA QUANTA POESIA C'E' IN QUESTO LIBRO!
L’uomo ha delegato per millenni ai poeti la capacità di generare realtà
inedite: saprà raccogliere la sfida che ha davanti per cui ogni uomo potrà
diventare poeta, ridefinendo così il paradigma della poesia?
LE PAROLE COME SPAZIO
Castelli,
piazze, palazzi, povere case, campi di battaglia, campi di grano.
Osterie,
fiumi, vigneti, capannoni bui di fabbriche disumane,
stanze e chincaglierie, giardini all'inglese,
giardini
che con palmizi d’incerta origine vorrebbero ricordare l’Africa.
Paesaggi
visti dalla cime delle montagne, dalle colline,
paesaggi in
movimento proiettati sul finestrino di un treno luciferino.
Tram, caffè,
teatri, città osservate dalla vetta di campanili medievali,
città
notturne scrutate dal mare profondo.
Strade,
mercati, armadi mai aperti,
cassetti
che racchiudono ricordi di campagne luminose e perse, cancellate.
Chiese affollate, sepolcri, giungle, mari
sterminati di luce.
Spazi
vissuti spazi raccontati dalla memoria
Spazi mai
visti immaginati.
Spazi
aperti spazi chiusi
l’infinitamente
grande l’infinitamente piccolo.
Luoghi da
toccare, da mangiare, che si annusano che si ascoltano.
Lo spazio
che non c’è,
parole
ricche, parole povere
ma sempre
spazio.
Liberamente tratto da
“Comunicazione generativa” di Luca Toschi, p 362
mercoledì 25 giugno 2014
mercoledì 18 giugno 2014
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